Circuito di Natale, il racconto della 41ª edizione

 

Esiste un filo rosso che percorre lo spazio del tempo dagli anni Ottanta del Novecento ai Venti del Duemila del tennis provinciale, una traiettoria che lega insieme gioventù e promozione sportiva, insegnamento e divertimento. È il filo del Circuito di Natale, manifestazione regina dell’attività dell’Emidio Rossi Tennis School, che tra 22 dicembre ed Epifania ha rinnovato la propria presenza vivendo una partecipatissima quarantunesima edizione.

Se il quarantesimo aveva messo definitivamente in archivio il drammatico biennio pandemico, la versione 2023-2024 ha definito un nuovo passo in avanti. Oltre 600 le giovani racchette portate sui campi da tennis della provincia nell’arco di una quindicina di giorni, fino alle finali del 6 gennaio. In realtà il torneo era iniziato già prima del 22 dicembre, data della prima giornata della fase a gironi per ognuna delle cinque categorie in lizza: per armonizzare la mole di incontri da sostenere, gli organizzatori avevano deciso di aggiungere un turno preliminare, disposto in batterie di qualificazione. Con gli ingressi aperti a tutti, il primo filtro aveva permesso di promuovere un atleta per ogni batteria, primo passo sulla strada che avrebbe portato alla giornata di finali del PalaNullo.

Ogni categoria, definita dall’età dei partecipanti, ha avuto un suo quartier generale, un circolo dove poter disputare le partite della fase a gironi: i 2015-2016 al tennis club I Gelsi di Castenedolo, i 2014 a Gardone Val Trompia, i 2013 al Club Azzurri di Brescia, i 2012 a Bovezzo e i 2010-2011 al Sassabanek di Iseo. Prima del primo servizio, l’evento era stato presentato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, in concomitanza con la serata dedicata allo Scriba e memoria storica del tennis italiano, l’indimenticato giornalista e scrittore (ed ex tennista) Gianni Clerici, nella decisione della famiglia della donazione di un fondo alla facoltà cittadina.

Dopo intense giornate di gare, tutte seguite dai maestri messi a disposizione dall’Emidio Rossi Tennis School e dai circoli ospitanti, si è arrivati ad una lista di nomi dei giocatori e delle giocatrici che maggiormente si erano distinti. Essi si sono assicurati un posto alle finali del Circuito che, come ogni anno, si sono disputate il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, in un palazzetto di Via Nullo gremito di genitori, parenti, amici e appassionati.

Tra i più piccoli, i 2015-2016, Lorenzo Bodei del Nuvolento ha battuto nella sfida decisiva Filippo Bonsi, dopo due set corti giocati ai 16 punti (16-4 16-9). Le altre finali si sono giocate ai 9 game. Lorenzo Astori, allievo di Gussago, ha sollevato il trofeo 2014 regolando 9-6 un combattivo Enea Costantino. Nella categoria 2013 si è ammirata la grazia di Sara Sorsoli, che ha dato del filo da torcere fino all’ultimo scambio a Federico Triberti, pari età proveniente da Marcheno, che però ha avuto la meglio con il punteggio di 9-5. Stesso risultato con il quale Mattia Ceccatelli (Desenzano) ha superato Luca Volpones nella finale 2012. Infine, Lorenzo Cervi (Brescia) ha piegato 9-4 Alberto Lazzaroni tra i 2010-2011. Nota di colore e di calore, la presenza dei "Carota Boys", i folkloristici tifosi di Jannik Sinner, che hanno animato la giornata e si sono impegnati nella raccolta di fondi in favore del Cicetekelo Youth Project, progetto della School per la realizzazione di campi da tennis in Zambia.

Da 41 edizioni il Circuito di Natale si rispecchia nella filosofia sportiva e nel lavoro del patron della School, Emidio Rossi: "Siamo riusciti a portare in campo 613 tennisti tra bambini e ragazzi, numeri in linea con gli altri anni. Ciò significa che il Circuito continua a tenere alto l’interesse sia degli insegnanti di circolo che dei giovani praticanti. Questo è uno dei meriti che va attribuito al Centro Sportivo Italiano verso la diffusione del gioco, non solo del tennis, di tutte le discipline: il Csi Brescia è passato dai 50.000 tesserati pre-Covid ai 63.000 attuali, noi stessi della Emidio Rossi Tennis School, da quando nel 2018 abbiamo sposato il progetto ciessino, siamo saliti da poche centinaia a quasi un migliaio. Questa manifestazione rinnova l’entusiasmo verso il tennis di base. I ragazzi sono seguiti e supportati dai maestri in tutti gli incontri, sono aiutati nella crescita. Loro stessi, oltre a giocare, si mettono a disposizione arbitrando i compagni e facendo da raccattapalle. Siamo un collettivo, si riceve e si dà. La partecipazione della comunità è una vicinanza che si sente".

 

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