Spettacolo alla Tesio Xc, Mensi e Cè festeggiano a Gavardo

 

Una delle gare più dure dell'intera stagione in mountain bike. Ma anche una delle più belle e apprezzate dagli atleti. Domenica si è corsa la sesta edizione della Tesio Xc, Memorial «Dario Persavalli». Un cross country che non si può improvvisare: 6 chilometri di percorso a grattare la testa del Monte Tesio, nel territorio gavardese, per circa 200 metri di dislivello positivo da combattere per tre o quattro tornate, a seconda della categoria di appartenenza. Non solo, anche discese veloci e passaggi guidati dove la tecnica fa la differenza. A fine gara due cose portano a sorridere gli oltre 130 partenti, sia chi è arrivato al traguardo in un'ora e mezza sia chi ha sforato le due ore: la clemenza delle condizioni atmosferiche, che ha restituito una mattinata di sole primaverile caldo ma non afoso; il divertimento in sella.

Dopo un giro lanciato di 1.5 km, la gara scatta con una doppia consegna ai naviganti: tre giri per Junior, donne e M7, quattro giri per tutti gli altri. Al contrario delle precedenti due prove del Terre Bresciane Xc, pianeggianti, le pendenze di questa terza tappa del circuito provinciale portano una selezione immediata del gruppo, che già dai primi chilometri si sgretola, allungandosi in un biscione di bike in fila indiana. Francesco Mensi (M3, Niardo for Bike) si porta immediatamente in testa e comincia a macinare il suo ritmo, che si dimostra essere insostenibile quasi per tutti. Le eccezioni sono principalmente due: Mattia Cigolini (Élite Sport, Sprint Bike Lumezzane) si candida a primo sfidante, Fabio Pasquali (M4, Cedas Iveco) segue interpretando il ruolo di possibile outsider.

Col passare dei giri Pasquali perde contatto con i primi due e da metà gara in poi si capisce che la partita verrà risolta da un testa a testa: Cigolini in rimonta o Mensi in assolo. Alla campanella dell'ultimo passaggio l'atleta più esperto ha una quindicina di secondi di vantaggio, il classe '99 dimostra di avere ancora un'ottima pedalata, ma nei 6 km finali le posizioni non cambieranno. Mensi chiude i 24,7 km di fatica trionfando in 1.32:38, alla media di 15,99 km/h; Cigolini transita 34 secondi più tardi, mentre Pasquali difende la terza piazza, che gli vale anche la prima posizione tra i tesserati Csi. «Una delle gare che mi piace di più - commenta a caldo il vincitore -, il percorso è stupendo, tecnico, duro. Ho avuto sempre a ruota Mattia, non è stato semplice. Siamo andati via subito perché alla fine della prima salita larga volevo essere davanti per non avere intoppi, poi ho preso un piccolo margine nel tratto in salita del secondo giro, ma sentivo che era sempre lì dietro».

Nessuna bagarre, invece, al femminile, dove la fortissima atleta di casa, Simona Cè (W2, Mtb Pertica Bassa) fa gara a sé, nonostante la buonissima prestazione di Chiara Mandelli (W2, Team Spacebikes), seconda all'arrivo. La gavardese chiude il programma di preparazione al prossimo Mondiale Master con una vittoria: il 22-23 aprile, a Cerro Bayo, sulle Ande argentine, ci sarà anche lei per il titolo iridato. Ci arriverà da campionessa del Mondo 2019 (Canada) e da vicecampionessa 2022 (Patagonia). «Intanto sottoscrivo quanto detto da Francesco riguardo al percorso - esordisce Simona -. Complimenti davvero all'organizzazione perché è al top. Non potevo mancare, per me è la gara di casa, visto che abito qua sotto. Pensavo: "Se vinco qui parto per il Mondiale con lo spirito giusto". Certo, mi porto dietro il peso dell'attesa di chi mi segue, ma vado con tante motivazioni e speriamo bene». A lei anche il premio speciale di «Regina del Tesio», che l'organizzazione dell'Associazione Tempo Perso dedica a chi è capace di vincere per tre anni consecutivi la gara. A questa edizione mancava il già «Re», Simone Arici, costretto al forfait perché ammalato. 

Gianpaolo Fappani (Ciclimant-s Racing Team) il primo tra gli M7; menzione speciale per il miglior Junior, Diego Bettoni, che è anche il più veloce tra i concorrenti all'esame dei tre giri: il talento dello Gnani Bike Team è un classe 2008.

Prima di smontare tutto quanto messo in piedi per la manifestazione, Renato Grumi, presidente Associazione Tempo Perso, spende due parole di commento alla giornata: «Ci dicono in tanti che questo potrebbe essere un percorso da Mondiale, riconoscere la soddisfazione dei partecipanti è la cosa più bella. Siamo contenti, il tempo non prometteva bene ed invece ha retto benissimo, poi non abbiamo avuto nessun problema in gara. I numeri sono sempre in aumento, vediamo sempre persone nuove, significa che la gara piace e c'è un passaparola positivo. Ci rivediamo l'anno prossimo».

 

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