Assemblea. Scalfi: 'Ostacoli superati. Ora guardiamo al futuro'

Come da tradizione il cuore dell'assemblea dei soci Csi è la relazione del presidente provinciale, utile a fare il punto sul lavoro svolto nel recente passato ma anche a gettare lo sguardo al futuro. Quello enunciato dal palco di Villa Fenaroli è stato il primo discorso pubblico di Emiliano Scalfi, i cui interventi da numero uno del comitato bresciano si erano fin qui consumati da remoto, via web, a causa della pandemia.

 

“La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci”. Un aforisma con il quale Scalfi e il Csi Brescia si sono lasciati alle spalle anni complicati. “Abbiamo reagito da sportivi, disputando ogni sfida con tutte le nostre forze, accettando le sconfitte ed esultando per le vittorie. La cosa bella è che abbiamo giocato di squadra ed era fondamentale per affrontare cambiamenti inaspettati e complessi”.

 

Un'evoluzione continua, che abbraccerà anche la nuova riforma dello sport in vigore da gennaio 2023. “Da un lato verrà regolamentato il lavoro sportivo; dall'altro ci saranno adempimenti burocratici e gestionali per le società sportive, anche quelle medio-piccole. Noi che abitiamo lo sport di base chiediamo alle istituzioni di alimentare il movimento dalle radici affinché il sistema sia rigoglioso fino al vertice. Troppo spesso, purtroppo, ci si dimentica di chi fa promozione sociale, di chi garantisce un modello di sport aperto a tutti e che mescola competizione e educazione”.

 

Il prossimo 31 gennaio saranno trascorsi due anni dall'insediamento del nuovo direttivo: “Siamo partiti in continuità con il passato, ma al tempo stesso abbiamo cercato di dare al comitato una nuova impronta. Il 2022 è stato l'anno della ripartenza, il 2023 sarà quello del definitivo ritorno ad una normalità necessaria per trovare nuovo slancio e innovare ulteriormente. Questa stagione è iniziata con 621 squadre, di cui 442 nel calcio, 141 nella pallavolo e 25 nella pallacanestro. Oltre agli sport di squadra i riscontri dagli sport individuali sono stati ottimi. Cito soprattutto il padel, novità che sta garantendo risultati di rilievo e il judo, forse lo sport più penalizzato dal Covid, reduce dai nazionali di Roncadelle, che sono stati un'autentica liberazione”.

 

Impulsi significativi arrivano anche dal mondo della formazione: “Stiamo formando con continuità e qualità allenatori, istruttori e dirigenti, oltre a garantire le fondamentali qualifiche agli operatori dae. Continueremo su questa strada, necessaria anche per coinvolgere nuovi arbitri e giudici, di cui abbiamo sempre bisogno. Intendiamo far crescere il settore arbitrale nei numeri ma anche nel livello di preparazione e nell'immagine. Ritengo che per il reclutamento sia indispensabile la collaborazione delle società sportive. Il nostro è un vero e proprio appello. C'è la necessità di coinvolgere atleti e collaboratori convertendoli in arbitri se vogliamo continuare a fornire un servizio adeguato in ambito sportivo. Senza direttori di gara non si può giocare come si deve”.

 

Infine una riflessione personale: “Come ho vissuto questo biennio da presidente? Non so se sono la persona giusta, al posto giusto e nel momento giusto. Il recente passato non è stato clemente, ma quando ho varcato la porta della sede di via Chiusure ho sempre incontrato i volti di persone straordinarie, amici e amiche grazie ai quali il Csi ha superato e supererà ogni ostacolo”.  

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