La squadra arbitrale guarda al futuro con nuovi progetti

La squadra arbitrale che ha portato a termine la stagione può guardarsi indietro e ripensare a ciò che è stato con discreto orgoglio. Il movimento si è ripreso i suoi spazi dopo la pandemia, ha resistito nei numeri e, ora, può guardare al futuro con nuovi progetti.
Che, come spiega il coordinatore arbitrale del Comitato provinciale Marco Baiguera, riguardano anche il mondo dei fischietti: «È stato un anno trascorso passando tra diverse difficoltà e defezioni, causa Covid, ma il bilancio è positivo, perché abbiamo comunque garantito lo svolgimento di tutte le gare e di tutti i campionati. Siamo sempre alla ricerca di nuove leve, ma siamo felici di aver dato nell’ultimo corso l’abilitazione a nove nuove figure, che lanceremo sul campo alla ripartenza. D’altra parte, abbiamo restituito al nostro gruppo la figura degli osservatori, importanti sia per i novizi sia per noi, per non perdere l’esperienza di chi è costretto ad abbandonare il fischietto per raggiunti limiti di età. Già da ottobre ci saranno nuove opportunità per chi volesse entrare in famiglia. L’11 settembre ci ritroveremo per il consueto stage di inizio stagione dedicato agli arbitri degli sport di squadra. Gli sport individuali si organizzeranno autonomamente in base al periodo di inizio delle rispettive attività».
Il team riparte unito, nella continuità: «Devo ringraziare i responsabili di ogni disciplina per la loro dedizione: Marco Moreni, Luca Monaco, Paolo Casoni, Gualtiero Spagnoli, Veronica Valotti, Dario Venturini e Mauro Sanzogni. Menzione speciale a Gianpietro Cella, prezioso segretario».
Il focus sul carattere associativo dell’attività arbitrale rappresenta uno dei principali obiettivi del prossimo futuro: «Vogliamo riportare gli arbitri all’interno dell’associazione, perché non siano più solamente figure di servizio. Ciò comporterà il versamento di una quota associativa, ma anche una maggiore attenzione alla formazione e all’aspetto educativo. A questo corrisponderà quindi un ritocco del compenso economico e la consegna di un vestiario che renda la nostra squadra, anche in presenza ed aspetto esteriore, sempre più riconoscibile».

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