Da ciclista a giudice Csi, la storia di Carla Dalé

Il Csi è sempre alla ricerca di nuovi arbitri e giudici da inserire all'interno del proprio organico. Proprio per questo abbiamo deciso di raccontarvi le storie di chi già lo è. La protagonista di oggi è Carla Dalé, residente ad Urago Mella, che dopo un passato da ciclista e un'esperienza in Federazione ha deciso di entrare a far parte della famiglia Csi: "Ho abbandonato l'agonismo e per restare vicino allo sport che ho sempre amato, soprattutto la mountain bike, ho deciso di intraprendere la carriera da giudice. Quello che mi ha spinto è la passione e collaboro con il Csi dal 2014".
Carla è stata una delle prime donne che ha cominciato a correre in bici, prima in mountain bike e poi in strada: "Ho sempre praticato questo sport perché mi piace lo sforzo fisico. Sono in un settore che ho amato tanto. Ho fatto tanti sacrifici e tanta fatica per allenarmi in settimana e fare la gara alla domenica".
Quali i ricordi della prima gara da giudice? "Fin dalla prima volta ho capito la differenza tra il correre e l'essere giudice. Non è stato semplice perché è un'esperienza importante e carica di responsabilità".
Perché allora diventare giudice o arbitro? "Vorrei tanto che le donne ricoprissero questo ruolo anche in altri sport. E' un qualcosa che ti da molta indipendenza e ti permette di relazionarti e avere contatti con molta gente".

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