Gran Fondo Wild Valtrompia, non è stata una domenica come le altre

Non è stata una domenica come tante altre quella vissuta a Concesio nell’ultimo fine settimana. Dietro alla Gran Fondo Wild Valtrompia, gara marathon di mountain bike organizzata da Teamlife con la collaborazione di Z53 Cycling Team, si sono letti tanti messaggi legati a sport e salute, solidarietà e associazionismo. La manifestazione, che teneva a battesimo il circuito Brixia Adventure Mtb, è andata ben al di là della semplice sfida competitiva.
Innanzitutto i numeri: 327 gli iscritti, 307 i partenti, appartenenti a ben 101 società differenti. 40 i chilometri da percorrere dalle piscine Tibidabo e ritorno. 1.380 i metri di dislivello, 980 quelli sul livello del mare dello scollinamento più alto. Una prova per coraggiosi, appunto. Tra i 307, tuttavia, ce n’era uno un po’ più coraggioso degli altri. Un quarantanovenne che da quasi trent’anni vive con la consapevolezza di essere un sopravvissuto. Una persona che ha saputo mettere in gioco la propria sopravvivenza al servizio di chi come lui ha attraversato un piccolo inferno. Ersilio Ambrosini, uno dei fondatori di Teamlife, racconta così la sua storia: «Quando avevo 20 anni mi diagnosticarono un tumore osseo all’anca. La mortalità in questi casi è molto alta, mi diedero poche speranze. Ma vinsi la battaglia. Da allora ho una disabilità motoria, ma ciò che conta è che io sia tornato a vivere appieno».
«Ho creato Teamlife – continua Ambrosini - per dare una mano a chi si trova nella stessa situazione nella quale mi sono trovato io. Combattiamo la depressione che sta dietro la malattia, col fine di tornare a vivere e fare prevenzione, necessaria per tumori come il mio, che colpiscono soprattutto i giovani. Col tempo abbiamo deciso di gemellarci con l’Associazione Mario Campanacci, che aiuta le persone con sarcomi dell’apparato muscolo scheletrico. Noi li supportiamo organizzando eventi come questo e facendo conferenze per l’Italia con dottori ed ex pazienti. Raccogliere fondi per la ricerca e l’assistenza economica e psicologica, anche dei genitori, è molto importante. Ecco perché il ricavato della Gf Wild Valtrompia sarà interamente devoluto in beneficenza».
Tra i 307 partenti c’era anche Ersilio, arrivato in fondo nonostante potesse pedalare con una sola gamba. Commovente. Accanto al riferimento di Teamlife, in prima griglia, tutti i protagonisti della sfida agonistica. La gara assoluta vede Mattia Cigolini (Sprint Bike Lumezzane) prendere la testa già dalle prime battute, ma una foratura lo toglie anzitempo dai giochi. Si crea così un trio che arriverà fino in fondo. Simone Arici (Giangi’s Team) batterà in volata Enzo Gnani (Gnani Bike) e Francesco Mensi (Niardo For Bike): «Il tracciato era molto duro – ammette il vincitore – anche perché la salita era tutta all’inizio. Siamo stati fortunati, Cigolini aveva una gamba stratosferica, avrebbe vinto lui».
Venti minuti esatti dopo ecco sbucare la prima donna, Valentina Garattini (Niardo For Bike): «Ho fatto fatica sull’ultimo strappo e nella parte di pianura finale, perché ero da sola e controvento. Per essere la mia prima gara sono soddisfatta». Onesta la seconda classificata, Simona Cè (Mtb Pertica Bassa): «Quando c’è Vale la si saluta alla prima salita e la si rivede solo all’arrivo. È un punto di riferimento per tutte». Sul podio anche Roberta Seneci (Monticelli Bike).

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