Csi Brescia, Scalfi: situazione delicata, ma siamo fiduciosi

Lo sport di base deve ancora camminare in salita in questo avvio di 2022. Il percorso, dopo un inizio di stagione a pieno regime, è diventato più ripido a causa del riacutizzarsi dei contagi e dell'inasprimento delle restrizioni mirate a limitare la diffusione della pandemia da Covid-19.
Emiliano Scalfi, presidente del Csi Brescia, resta fiducioso sul prossimo futuro: “La situazione attualmente è delicata, ma restiamo fiduciosi. Porteremo sicuramente a termine i campionati territoriali. Sapevamo che i calendari stilati ad inizio stagione avrebbero potuto subire delle variazioni, ma ci sono i margini per assegnare prima dell'estate i titoli provinciali. Nella peggiore delle ipotesi, che al momento non contempliamo nemmeno, c'è il rischio di veder sfumare le finali regionali e nazionali, ma è presto per fare previsioni. Ritengo che lo sport locale tornerà a viaggiare spedito”.
Il Csi ha fatto slittare la ripresa post-natalizia. Gli sport di contatto al chiuso (basket, calcio a 5 e pallavolo) torneranno in campo il 30 gennaio, una data che potrebbe subire slittamenti e che al momento è da considerare provvisoria. Il calcio a 7, invece, resterà in stand-by fino all'ultimo fine settimana di febbraio: “Posticipare il ritorno in campo era doveroso. Parecchie squadre hanno giocatori positivi o in quarantena, non avrebbe avuto senso ripartire ora sia a livello sanitario sia per garantire la regolarità del campionato. Era inoltre importante consentire ai tesserati colpiti dal virus la possibilità di attivare le procedure di return to play”.
A tal proposito la Federazione medico sportiva italiana ha snellito le procedure per gli Under 40 che hanno contratto la malattia in forma lieve e moderata: “Era fondamentale – sottolinea Scalfi -, ora attendiamo l'ok del Cts e ci affidiamo ai centri di medicina dello sport, che avranno un lavoro intenso e prezioso da svolgere. Ricordo comunque che il return to play è obbligatorio solamente per chi ha fatto una visita medica di tipo agonistico”.
Il presidente del comitato locale fotografa così la situazione attuale: “Molte squadre ci chiedono se possono allenarsi. Il Csi non può vietare a nessuno la pratica sportiva, non possiamo esercitare alcun tipo di autorità in tal senso, ma ricordiamo sempre il massimo della prudenza e del rispetto dei protocolli. In base alle nuove norme ogni tesserato dal dodicesimo anno compiuto in su è obbligato ad essere in possesso di green pass rafforzato (quindi vaccinato) per accedere a centri sportivi, palestre e circoli”.
Da lunedì 17 gennaio, inoltre, la Lombardia dovrebbe diventare zona arancio: “I campionati Csi da questo punto di vista non sono soggetti a stop perché con questa gradazione si possono disputare i campionati ritenuti di valenza nazionale, e i nostri tornei rientrano in quest'ambito. È fondamentale però che gli allenatori siano in possesso della qualifica”.
Infine il monito per gli sportivi occasionali: “Riceviamo molte telefonate per richieste di informazioni sia da chi affitta campi sia da gruppi di amici che fanno le classiche partite di calcetto tra amici una volta a settimana. Anche per loro vige l'obbligo di green pass rafforzato, con ammende che ammontano a mille euro sia per i giocatori sia per i gestori delle strutture”.

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