Trofeo Roccabike, Dennunzio al fotofinish su Pasquali

Oltre 40 chilometri a spingere sui pedali, quasi un’ora e mezza di battaglia tra prato e fango, senza riuscire ad eleggere un vincitore se non al fotofinish. Il 6° Trofeo Roccabike disputato nella fresca mattinata roccafranchese di domenica scorsa ha restituito tutto lo spettacolo della mountain bike che era mancato agli appassionati e agli organizzatori del Gs Roccabilly negli ultimi due anni, fatti di pause e sospensioni.
Per tornare alle condizioni ideali di pratica bisognerà aspettare che la situazione sanitaria si assesti definitivamente. Nel frattempo, gare come il Roccabike riaccendono la passione sopita: «Le difficoltà della ripartenza si vedono prima di tutto nei numeri – ammette Angelo Franzelli, presidente Roccabilly -: nel 2019 avevamo avuto 320 partenti, stavolta ce ne sono stati 120. I top non mancano, il calo si vede nelle iscrizioni degli amatori puri: gli anni sabbatici a volte fanno bene, a volte fanno smettere. Mi auguro ci sia un progressivo ritorno in sella».
Tracciati come quello di Roccafranca (lancio più due o tre giri di un anello di oltre 12 km, in base alla categoria di appartenenza) esistono proprio per stuzzicare la voglia di far fatica di chi ama le ruote grasse: «Il percorso è veloce – spiega Franzelli –, non c’è tempo per rifiatare, essendo tutto in piano. C’è solo qualche strappettino che rompe il ritmo della corsa. È poi rimasto un guado, formato dall’innalzamento del fiume Oglio causato dalle piogge dei giorni passati», ma infangarsi non è mai stato un problema per gli amanti della disciplina, anzi.
Il problema maggiore in gara si trova sempre nella qualità della concorrenza e il Roccabike ne aveva in quantità ingenti. Come se non bastasse, spesso la sfortuna ci aggiunge del suo. Ciò che è capitato a Luca Bonaiti (Rt ’96), uno dei migliori specialisti del panorama, stoppato da una foratura. Per il campione italiano M2 Michele Righetti (Team Bertasi), invece, la scocciatura di non essere riuscito a partire nella prima griglia: «Sono arrivato tardi alla partenza, quindi sono stato costretto a iniziare dal fondo – chiarisce -; ci ho messo un giro intero per raggiungere la testa, ma mi sono divertito, soprattutto nel tratto di boschetto». Tempo ed energie che sarebbero state preziose per potersi inserire nella lotta al primo posto, un duello entusiasmante rimasto appannaggio dei due rivali che hanno preceduto Righetti sul podio.
30,9 km/h la media, 1h27’43” il tempo al traguardo, identico anche nei decimi di secondo. Solo pochi centesimi hanno separato Andrea Dennunzio (Five Team) da Fabio Pasquali (Francesconi Cicli). Decisiva, forse, la posizione interna di Dennunzio all’ultima curva: quei pochi centimetri di strada mangiata a Pasquali, colui che aveva dettato il passo per gran parte della gara, gli han permesso di beffare il forte veterano sulla linea bianca. La soddisfazione del trionfatore è naturale: «Un po’ istinto un po’ fortuna. Vedendo la lista dei partenti non mi aspettavo di arrivare davanti a tutti. Pensavo di chiudere la mia stagione con oggi, sono un po’ stanco, anche se c’è la tentazione di correre anche la prossima, a Verolanuova».
Nelle categorie impegnate sulle sole due tornate del circuito si segnalano i successi dello Junior Francesco Lanzi (Francesconi Cicli), dell’M8 Roberto Zappa (Bike Team Bruciati) e della Lady Lara Caspani (La Ca’ di Ran), atleta comasca spesso corsara nel bresciano.
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