Ciclismo, il racconto della gara di Montirone

 

La pioggia e il vento non hanno reso semplice la gara, ma in fondo è importato a pochi, perché l’occasione era importante. Il Csi Brescia è ripartito con la sua attività lo scorso sabato, lo ha fatto a Montirone, con la prima gara ufficiale post lockdown, la prova ciclistica su strada organizzata dal Team Velò.

 

Il circuito, veloce ma con curve larghe e sicure, misurava 4,6 km, da ripetere 12 volte per il primo gruppo al via (Master 5, 6, 7, 8 e Women), 14 per il secondo (Master 1, 2, 3, 4 ed Élite Sport). La prima prova vede 68 partenti ed una volata a due per decidere il vincitore: a Mario Andreoli (M5, Team Jolly Wear) il trofeo, mentre Alberto Parise (M5, Autoberetta Veloclub) si deve accontentare della piazza d’onore. Terzo Giovanni Codenotti (M6, Team Jolly Wear), sesto e primo Csi Mario Carlesso (M5, Team Leonessa ’99), che commenta: «Alcuni dei presenti erano già alla terza o quarta gara, perché fuori Brescia le stanno organizzando da un po’; io ero meno rodato. Eravamo in sei in fuga, è stata decisiva la tattica tra i due compagni di squadra che poi hanno chiuso primo e terzo». Felice anche la ciessina Elena Pancari (W, Team Loda Millennium), unica donna presente: «C’era tanta voglia di ricominciare, di riassaporare il clima gara, la condivisione di questi momenti all’interno della carovana. Durante il lockdown è stata dura, ma ci hanno “salvato” i rulli e le lezioni in video conferenza che il nostro capitano Nicola Loda ha organizzato via Facebook; ma la strada è un’altra cosa».

 

La seconda gara, causa forte temporale, diventa una prova ad eliminazione. Dei 43 partenti ne arriveranno solo una dozzina. Vince Giorgio Rapaccioli (M4, Ceramiche Lemer) per distacco, davanti a Nicola Loda (M4, Team Loda Millennium), che è anche il primo Csi, e a Emanuele Bianchessi (M2, Team Bianchi Zanzariere).

 

La gioia dei ciclisti è condivisa dagli organizzatori, dei quali Paolo Zanesi è il principale riferimento: «Una grande soddisfazione, anche se i numeri sono stati condizionati dalle norme anti-Covid e dal maltempo. Questo trofeo ha 25 anni e l’abbiamo dedicato a Carlo Scaroni, primo storico presidente del Velò Montirone. Devo fare i complimenti ai corridori, sono stati molto professionali nell’osservare alla lettera tutti i protocolli. Nei loro volti ho rivisto finalmente quel caldo di adrenalina che sale dentro, tipico della competizione. È filato tutto liscio anche per merito del Csi, che si è sobbarcato tutto il peso della gestione delle iscrizioni. Sulla mia squadra cosa posso dire? È speciale. Abbiamo uno staff che ama e promuove il ciclismo in prima persona».