Bosio incontra il CSI

Cinquanta minuti di vicinanza ai comitati provinciali, e all'associazione intera, alle società di ogni angolo del Paese.

E' servita sopratutto  a questo la diretta  facebook del Presidente nazionale del CSI Vittorio Bosio.

Il massimo dirigente del centro sportivo Italiano ha analizzato la situazione e risposto alle domande arrivate da tutta Italia via social.

Il primo pensiero, ovviamente, è andato hai suoi concittadini di Bergamo, la provincia più colpida dalla pandemia del COvid-19: "Stiamo vivendo una pagina bruttissima della nostra storia, abbiamo dovuto affrontare lutti, legami spezzati, paura, ma c'è anche tanta voglia di riprenderci. Rinasceremo ne sono certo".

La Pasqua vista in quest'ottica potrà rappresentare un'iniezione di fiducia: "Sarà diversa da tutte le altre, con famiglie spesso separate. Non sarà facile ma dobbiamo rispettare le regole per il bene di tutti. Mai come quest'anno questa festività lascerà il segno, sarà sentità e fare crescere il desiderio di abbracciarsi ancora con i propri cari, con gli amici, i compagni di squadra e perfino gli avversari."

Il presidente nazionale ha ripercorso così le tappe delle ultime settimane: "L'interruzione è stata brusca, inaspettata. DA subito abbiamo ripensato a come ripartire, ma via via l'ottimisto è scemato e crediamo che ad oggi ci siamo altre priorità. L'attività sportiva può attendere, si rimetterà in movimento dopo il mondo del lavoro e della scuola. Speravamo di poter portare a termine i campionati ma credo che non sarà possibile. Per ora è ancora tutto sospeso, è troppo presto per fare valutazioni effettive su come e da dove ripartire. La certezza è che ripartiremo solo nel segno della sicurezza e lo faremo dimostrandoci più forti di prima. Ciò che deve confortarci è che non vivremo di ricordi: ritorneremo ai nostri eventi sportivi perchè possiamo contare su dirigenti fantiastici che animano le nostre società. Siamo e saremo una grande Associazione."

Impossibile non affrontare anche i temi relativi ad una crisi ecomomica che inizia a mordere: " abbiamo segnalato alle istituzioni le difficoltà di molte società sportive, soprattutto di chi ha in gestione gli impianti sportivi. Sembra che arriveranno dei finanziamenti da parte del governo. Serve pazienza, ma credo che gli strumenti per ripartire ci saranno e che nessuno si sentirà solo."

Anche l'associazione è pronta a sostenere chi è in difficoltà: "Il CSI ci sarà, da presidente dico alle società che il Centro sportivo Italiano è pronto anche a fare debiti per aiutare il movimento a ripartire. Le quote d'iscrizione? i comitati provinciali hanno il dovere di venire incontro alle società che hanno versato le quote senza usufruire di un servizio completo. La nostra intenzione, tuttavia, è agevolare la ripartenza più che rimborsare prospettando sconti sulla prossima stagione. Detto questo sappiamo quali sono gli ostacoli per le nostre affiate e non resteremo a guardare.

L'asse tra Via della Conciliazione (sede del CSI nazionale) e il ministro dello sport è tracciato, il ministro Spadafora ci ha promessa un incontro dopo Pasqua. "Ll'intenzione è quella di attivare un tavola dove porteremo le istanze delle nostre società. In queste sottimane stiamo raccogliendo tante grida di dolore le convoglieremo li. Sono fiducioso, mi auguro di trovare disponibilità al sostegno economico, ma sopratutto una nuova propensione a snellire la burocrazia e a garantire basi solide per il sitema sportivo italiano, che oggi poggia su normative molto vecchie.  Finita l'emergenza la priorità dovrà essere il riconoscimento delle figure lavorative dello sport, anche in ottica previdenziale".

Bosio ha le idee chiare su ciò che serve: "Il sistema sportivo era già nel bel mezzo di una riformae siamo rimasti a metà del guado. Questa situazione ci mette  tutti sulla stessa barca, servirà un'azione nel segno dell'unità. Abbiamo giocato troppo tempo da individualisti. Il paese avrà bisogno del contributo di tutti: enti di promozione sportiva, federazioni, CONI e politica. Ognuno dovrà fare il suo per partire in unità. Battagliare tra noi non ci porterà da nessuna parte. In una squadra servono giocatori in ruoli differenti e talenti diversi per vincere. Questa esperienza deve farci mettere davvero al centro le persone, lo dico anche la CSI, menoa ttenzione ai numeri, più dedizione alle persone".

Guardando al presente Bosio fa un plauso a chi,  nonostante tutto non si ferma. "Vedo comitati provinciali e società attive in iniziative di formazione on-line. Bravi!! è il momento ideale per portarle avanti, e farci trovare ancora più preparati quando si ripartirà. BEne anche ai tornei di esports e l'apertura alla tecnologia per sentirsi più vicini. L'associazione deve rimanere unita e viva".

In attesa di tempi migliori e in prossimità della Pasqua la mente vola anche in VAticano, dove un anno fa avvenne lo storico incontro con Papa Francesco: " Domenica mi ha emozionato quanto all'angelus ha parlato dello sport issandolo a modello per uscire dalle difficoltà, Nnon dimentichiamo che il CSI nacque sulle macerie della seconda guerra mondiale, c'erano tantissimi problemi, eppure Pio XII ed azione Cattolica diedero un segnale importante affermando che lo sport era necessario per ritrovare speranza e aggregazione. Siamo tornati a quel punto, e oggi come allora lo sport avrà un ruolo chiave. Ciò che negli ultimi anni facevamo normalmente, forse anche con sufficienza, oggi è diventato un sogno. Un sogno che si avvererà. Tenete pronte le borse, il ritorno in campo sarà bellissimo.