Peña trionfa alla Wild Valtrompia, Dennunzio il migliore del Csi

Erano circa 350 gli atleti che nella mattinata di domenica si sono presentati a Concesio per affrontare la Wild Valtrompia, gara di gran fondo in mountain bike organizzata da Z53 Cycling Team, Teamlife e Csi Brescia. Attorno alla prova da settimane si muovevano almeno tre ordini di curiosità: quello per la presenza delle e-bike, le bici con supporto elettrico; quello per la partecipazione di alcuni dei migliori professionisti della scena nazionale ed internazionale; quello per i titoli nazionali di specialità messi in palio per l’occasione dal Centro Sportivo Italiano.
Il percorso, che si apriva e si chiudeva dinanzi alle piscine Tibidabo di Concesio, toccava i territori di Bovezzo, Conche, Villa Carcina e Lumezzane. Uno sforzo che si è distribuito non solo sui 47 chilometri di lunghezza del tracciato, ma soprattutto nei 1.380 metri di dislivello positivo da arrampicare. Salite impervie ma anche discese mozzafiato, a testare il coraggio degli interpreti. Il lato Wild della Valtrompia.
La prova assoluta produce un duello serrato sull’asse Colombia-Italia. Juri Ragnoli, uno dei favoriti della vigilia, buca il copertone; il campo si apre così al ventenne sudamericano Franco Nelson Duvan Peña e al bresciano di Brione Gianantonio Mazzola. Dopo aver trascorso gran parte della gara fianco a fianco, Peña riesce nella parte finale a prendere un vantaggio minimo, che porta fino al traguardo, chiudendo in poco più di due ore. Mazzola è secondo, ad anticipare Simone Linetti e Mattia Cigolini dello Sprint Bike Lumezzane, primo amatore e ottimo quarto. Non riesce invece a bissare il successo dell’edizione passata Simona Cè (Polisportiva Pertica Bassa), battuta per una manciata di secondi da Valentina Garattini (Niardo for Bike).
Sfida nella sfida, quella tra i circa ottanta tesserati Csi, alla ricerca del titolo nazionale. Primo della comitiva Andrea Dennunzio (Five Team), nuovo campione gran fondo M2. Alle sue spalle il compagno di squadra Luca Bonaiti, tricolore tra gli Élite Sport. Il Five Team chiuderà un bel tris con Claudia Belussi (W3).
Saranno in tutto dieci le maglie arancioblù nazionali assegnate, tutte bresciane: oltre alle tre già citate, si aggiungono quelle di casa Ciclimant-s Racing Team di Nicola Facchinetti (M1), Diego Ricca (M5) e Gianpaolo Fappani (M7); quelle griffate Scuderia Ciclistica Verzeletti di Claudio Ruta (M6) e Nicola D’Alessandro (M8); infine quelle di Diego Tanghetti, M3 dello Sprint Bike Lumezzane, e di Jacopo Bettoni, M4 dell’Agobike.
I propositi della Wild Valtrompia non erano tuttavia solo tecnici. Grazie al lavoro dell’Asd Teamlife, gran parte del ricavato è stato devoluto in beneficienza all’Associazione Mario Campanacci dell’istituto ortopedico «Rizzoli» di Bologna. Antonio Savoldi, uno dei responsabili di Teamlife, spiega: «Ci occupiamo di bici, cicloturismo e gare, ma ad ogni occasione coniughiamo un lato sociale, legato all’inclusività sportiva, soprattutto a tema disabilità. Stavolta abbiamo scelto la lotta ai tumori. Al “Rizzoli” il nostro presidente Ersilio Ambrosini fu salvato 25 anni fa da un sarcoma all’anca. Lui l’unico disabile che ha corso la gara, alla quale ha partecipato anche un medico chirurgo dell’istituto. Il nostro gruppo era presente anche con i tanti volontari che hanno dato il loro contributo, e con Flavia, la ragazzina autistica che ha aperto la gara, lasciandoci il messaggio più bello di questa splendida giornata». Il più bravo, tra i tanti tesserati ciessini presenti alla griglia di partenza della Wild Valtrompia è Andrea Dennunzio, atleta classe 1986 tesserato per il Five Team: «Siamo partiti subito con un bel passo. Non sapevo quanto fosse dura la salita, quindi ho cercato di risparmiare le energie per dare tutto nel finale. Sono soddisfatto per il titolo nazionale tra i Master 2, anche perché questo è un anno in cui dovrei correre di meno, per impegni lavorativi. Ma quando corro do il massimo». Il compagno di squadra Luca Bonaiti festeggia la maglia di campione Élite Sport: «Solitamente non corro tante gran fondo. Sapevo che il problema poteva essere la lunghezza, quindi mi sono gestito in salita per poi andare a tutta in discesa. In picchiata sono riuscito a riprenderne molti, arrivando a ridosso di Andrea». Paolo Fasani, presidente Csi Lombardia, chiosa soddisfatto: «È stata una bellissima giornata. In Lombardia vantiamo 3.400 società sportive complessive e più di 400.000 tesserati. Vogliamo arrivare a numeri significativi anche nel ciclismo».

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